“Ridare alla terra ciò che le si toglie”: è il mantra Roi, marchio certificato per il suo extra vergine di altissima qualità e per la responsabilità ambientale e sociale che guida ogni aspetto della sua attività
A Badalucco, paesino di poco più di mille anime nell’entroterra ligure alle spalle di Imperia, c’è Olio Roi, un’azienda che, in monocultivar, raccoglie il suo bene più pregiato, le olive Taggiasche, e che, dal 2014, è certificata Friend of the Earth, lo schema di certificazione internazionale per l’agricoltura e l’allevamento sostenibili sviluppato sulla base delle linee guida SAFA (Sustainability Assessment of Food and Agriculture systems) dettate dalla FAO.
Una volta raccolto, quel tesoro viene conservato in salamoia ma, soprattutto, trasformato in olio. Extra vergine - anche millesimato - di altissima qualità.
La certificazione, per l’azienda, è arrivata per la sostenibilità della sua produzione agricola e per la responsabilità sociale che guida tutte le attività del proprio business. “Fu per noi un onore superare brillantemente l’audit di verifica”, ricorda Paolo Boeri, co-titolare assieme al padre Franco dell’azienda. “Da quel momento - prosegue - siamo rimasti fedeli a Friend of the Earth come nostra unica certificazione di prodotto perché rispecchiava e rispecchia tuttora le nostre metodologie di lavoro e il nostro impegno in un’agricoltura sostenibile”.
“Olio Roi è una delle aziende più illuminate per tutto ciò che riguarda il rispetto dell’ambiente nelle sue pratiche di produzione. Riteniamo che sia estremamente apprezzabile il modo con cui ha deciso, nel tempo, di mettere sempre e comunque in primo piano l’ambiente che circonda i suoi ulivi, che hanno modo di crescere e produrre frutti nonostante le condizioni impervie e di difficile accesso che caratterizzano la tipica coltivazione a terrazze del ponente ligure”.
- Paolo Bray, Fondatore e Direttore di Friend of the Earth
Per raggiungere questo obiettivo sono stati necessari investimenti - anche ingenti - in macchinari ad alto contenuto tecnologico, ed è stato scelto di non utilizzare sostanze chimiche, fatta eccezione per il rame che viene utilizzato per il trattamento del parassita tipico degli ulivi.
“L’agricoltura sostenibile è un’agricoltura dove si ridà al terra ciò che le si toglie”, ha concluso Franco Boeri. Che ha poi aggiunto: “L’attenzione verso il biologico, del resto, con il tempo si è trasformata e oggi i nostri clienti prestano attenzione soprattutto ai prodotti che non sfruttino la terra e non le producano danno”.
Friend of the Earth è uno schema di certificazione internazionale per l’agricoltura e l’allevamento sostenibili.
È stato sviluppato sulla base delle linee guida SAFA (Sustainability Assessment of Food and Agriculture systems) dettate dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e i suoi principi si basano sulla salvaguardia e la tutela dell’intero ecosistema entro il quale le aziende certificate svolgono la loro attività.
Friend of the Earth è un progetto nato nel 2016 su iniziativa di Paolo Bray, fondatore e direttore della World Sustainability Organization, organizzazione con sede in Italia e operativa in tutto il mondo, il cui obiettivo è la conservazione degli ecosistemi.
La certificazione Friend of the Earth viene rilasciata per quei prodotti che rispettano una rigida tracciabilità.
Tutti i prodotti e la loro origine sono controllati secondo i severi criteri di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale stabiliti da Friend of the Earth.
la nuova generazione di casa Roi